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POTARE PER MIGLIORARE             



         Potare le piante sembra farle soffrire. Eppure la potatura dà forma alla pianta e, per le piante da frutto, è necessaria. Per avere frutti buoni e abbondanti s’innestano gemme di buona qualità sui rami selvatici e si tagliano rami secchi e infruttuosi.

Le potature e gli innesti sono il modello perfetto di quel compito che si chiama “educazione”.  Le pianticelle neonate non si potano: si proteggono. Così si fa con i neonati del genere umano. Quando la pianta cresce, viene unita ad un tutore che l’aiuta a crescere diritta. I genitori sono i tutori del bambino, ma per aiutarlo crescere diritto, essi stessi devono essere diritti, cioè educati, equilibrati e saggi.

Le potature e gli innesti sono il modello perfetto di quel compito che si chiama “educazione”.  Le pianticelle neonate non si potano: si proteggono. Così si fa con i neonati del genere umano. Quando la pianta cresce, viene unita ad un tutore che l’aiuta a crescere diritta. I genitori sono i tutori del bambino, ma per aiutarlo crescere diritto, essi stessi devono essere diritti, cioè educati, equilibrati e saggi.

I buoni innesti – di buone idee – si posso fare presto: appena il bambino capisce. Tutti gli uomini nascono più o meno selvatici, cioè con tanti istinti, simili a lunghi rami che devono essere accorciati. Gli istinti del mangiare, bere,  prendere, correre, gridare, devono essere controllati.
Quando il ragazzo cresce e comincia a manifestare idee e opinioni sue o degli amici, ha bisogno di un educatore che lo ascolti e lo aiuti a confrontare quelle idee con quelle che da sempre costituiscono la civiltà: distinguere il bene dal male e scegliere il bene.

Questo è il compito grande e difficile dei genitori, che devono avere idee chiare e sicure su ciò che è bene o male, in ogni aspetto della vita: casa, scuola, studio, lavoro, amicizie, divertimento e religione.  Perché non c’è una laurea in paternità e maternità dal momento che i genitori devono sapere qualcosa di Lettere, Aritmetica, Igiene, Salute, Economia e altro? E’ opinione oggi diffusa che molti genitori non sono più capaci di educare i figli. Prima di tutto i genitori devono sapere che hanno il diritto e il dovere di educare i figli, diritto e dovere da estendere anche agli insegnanti, perché i bambini nascono tutti selvatici o selvaggi e, come le piante hanno bisogno di alimenti, concimi, acqua e potature. Le potature si fanno contrastando le cattive inclinazioni e il concime   si dà incoraggiando le buone abitudini, dicendo SI’ e NO tutte le  volte che è necessario. Un NO oggi, può dare un piccolo dolore, ma può evitare un grande dolore domani.

Non è un buon educatore chi sotterra il bambino sotto una montagna di giocattoli, chi gli regala il telefonino troppo presto, chi gli dà sempre ragione quando si lamenta della scuola, quando lo lascia troppe ore davanti alla TV, chi gli lascia troppa libertà di andare dove o con chi vuole senza controlli, chi non gli insegna a rispettare persone, cose, regole, chi gli permette di sporcare i muri o lo lascia andare in discoteca troppo presto.
Se la legge stabilisce che una persona è maggiorenne a diciotto anni, significa che, prima di tale data, il giovane ha bisogno di una guida che gli impedisca di andare fuori strada.  Se per fare una bella statua o dipingere un bel quadro bisogna prepararsi bene, ancor più bisogna prepararsi per educare bene un figlio. I genitori che non educano i figli sono come quei contadini scadenti, che piantano alberi da frutta e non li curano e non li potano come si deve.


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