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L'etica di Schiller

Filosofia morale

L’ETICA  DI  SCHILLER
ovvero l’educazione estetica


        L’uomo non solo desidera e ha il diritto di vivere, ma ha anche il problema e l’obbligo di convivere. Perciò, fin dagli inizi della società gli uomini hanno dovuto mettersi d’accordo su qualcosa, trovare, accettare e rispettare certe regole di comportamento che noi oggi definiamo norme morali.

        Di fatto una società non è buona o cattiva se le sue leggi sono buone o cattive, ma è  di fatto buona o cattiva se le azioni dei cittadini sono buone o cattive, rispettose o meno delle leggi (che a volte non sono buone se non rispettano la vita).

        Il  problema della convivenza nella famiglia, nell’ambiente, nello Stato è così complesso e importante, che gli spiriti più illuminati di ogni generazione l’hanno esaminato e hanno espresso la loro opinione. Insomma hanno proposto una norma di comportamento, cioè una morale. Ogni sistema filosofico ha l’intento di dare un senso alla vita e propone un certo comportamento. Dato che vi sono tanti e diversi sistemi filosofici, vi sono tante e diverse morali.  Quale scegliere?

        La cultura ci aiuta a scegliere. L’educazione familiare è già una specie di cultura, somma di tradizioni e di scuola. Chi ha la fortuna di proseguire gli studi può conoscere personalmente le varie concezioni della vita proposte dalle filosofie e scegliere quella che ritiene migliore. Però, a questo punto nasce un grosso problema: diversi individui possono scegliere norme morali in contrasto fra loro e causare lotte più o meno gravi. La pace nella società esige che i membri si mettano d’accordo su molte cose e siccome questo è difficile, sono nate le leggi che impongono a tutti gli stessi comportamenti.

        Proposte di comportamenti vengono non solo dalle filosofie, ma anche dalle religioni e, di fatto, hanno più influenza sul costume le religioni che le filosofie, conosciute da una minoranza dell’umanità.  Chi rifiuta ogni religione e ogni filosofia deve almeno rispettare le norme della legge naturale suggerite dal buonsenso: riconoscere come valori positivi la vita, la verità, il bene. la giustizia, la pace. Il cristiano ha nella sua religione, rettamente intesa, una norma morale perfetta, non facile, ma simile alle grandi opere di ogni genere che richiedono molto impegno, coraggio, sacrificio.

        Il cristiano colto, che ha la possibilità di conoscere le morali scoperte dalla pura ragione umana, quali quelle di Platone, Aristotele, Epicuro, Plotino, Pascal, Schiller, Kant, Rosmini, Scheler, ha la possibilità di notare che in buona parte coincidono con la morale cristiana, e quindi egli ha la gioia di scoprire che la morale cristiana non è una violenza, ma una sublimazione della ragione umana.

        Dopo questa lunga premessa, possiamo facilmente comprendere e apprezzare la morale proposta da Federico Schiller (1759 – 1905) nella sua opera Lettere sull’educazione estetica dell’uomo. Egli afferma che l’uomo ha una vita bella quando riesce a tenere in equilibrio il sentimento con la ragione e la ragione col sentimento.

        Il sentimento, non controllato dalla ragione, può portare l’uomo ad atti estremi, suggeriti dall’amore o dall’odio, che rovinano la sua vita. D’altra parte, la ragione, la pura ragione, potrebbe essere chiusa ai rapporti con gli altri, chiusa nel suo egoismo, insensibile alle gioie e ai dolori degli altri, quindi produrre un essere asociale.  L’uomo ideale è ragionevole e sensibile, in perfetta armonia con l’etica di Schiller e col Vangelo.

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