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Un ospite



Angela Biedermann, nata a Cuneo il 23 marzo 1922. Laureata in Pedagogia all’Università di Torino – Insegnante nella Scuola Aziendale Trasformazioni Tessili di Moncalvo (AT) -  Insegnante nelle scuole statali di Torino

Scrittrice.

Coniugata con Corrado Camandone

Opera principale il romanzo


L’ALTRA FACCIA DELLA LUNA


Editore Grafic Lino -  Andora (SV) – 2001


PRESENTAZIONE


        Il romanzo di Angela Biedermann, L’ALTRA FACCIA DELLA LUNA, è un grande affresco ricco di personaggi e di avvenimenti inquadrati nel quarantennio che va dal 1943 al1983. Lo sfondo storico è delineato con sobrietà, ma con efficacia. Alcune pagine sono testimonianze autentiche di chi racconta ciò che ha visto coi propri occhi.

        Il romanzo può piacere anche a chi cerca soltanto un intreccio avvincente, varietà di situazioni e di ambienti, sentimenti forti e avvenimenti drammatici. Il lettore più attento noterà il diverso livello di scultura e coloritura dei personaggi secondo la loro importanza nell’equilibrio del racconto.

        Molto curato, si direbbe raffinato, il profilo psicologico dei protagonisti.

        Chi nel romanzo cerca un sottofondo culturale, troverà riferimenti precisi all’arte, alla filosofia, alla religione, che vengono chiamate in  causa quando sono in gioco valori di fondo e compaiono sul video della coscienza interrogativi tremendi.

        Siamo davanti ad un romanzo anticonformista. Chi l’ha scritto non si è posta la  domanda se temi, personaggi, valori e opinioni siano o no di moda. E’ interessante seguire l’autrice che oscilla tra l’entusiasmo per ciò che la incanta e la tristezza per tutto ciò che tramonta. Lo stile è scorrevole e trasparente. La lingua è curata fin nei dettagli.

        Il romanzo ha un ritmo d’interesse crescente. Inizia col tono pacato di una cronaca che descrive avvenimenti già passati nella storia e prosegue delineando lo scenario su cui compaiono, quasi timidamente, i protagonisti del racconto.

        Gradatamente i contorni si fanno più netti, l’intreccio si arricchisce fino al momento in cui scocca la scintilla della tensione che è l’anima vera del romanzo: un amore autentico, grande e impossibile nello stesso tempo, che resiste a tutte le bufere del destino..

        Alla fine del romanzo il lettore ha l’impressione di essere vissuto tanti anni insieme ai personaggi descritti e quando chiude il libro, è come se li vedesse salire su un trenino misterioso che li porta nel paese dove vivono ancora Romeo e Giulietta, Abelardo ed Eloisa, Renzo e Lucia, Padre Ralph e Maggie, il monaco Adso e altre creature che non muoiono mai.

Corrado Camandone
Docente di Filosofia



                                                                        


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