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L'eterno Pascal

Filosofia morale
L’ETERNO  PASCAL


        Si dice che S. Agostino è il “contemporaneo di ogni generazione” perché ogni generazione si trova davanti ai problemi che lui ha esplorato e descritto nelle sue opere, e specialmente in quell’opera straordinaria che è LE CONFESSIONI.

        Altrettanto si può dire di Biagio Pascal, matematico e filosofo francese del 1600.  Da vero genio, a 18 anni inventò la macchina calcolatrice. In seguito creo il “calcolo delle probabilità” che, ancora oggi, ha la massima importanza nel campo della fisica.

        Alla filosofia di Cartesio, costruita sul fondamento della sola ragione, oppose una filosofia in cui il sentimento ha una grande importanza ed è una seconda fonte di conoscenza. Era molto religioso e, negli ultimi anni della sua breve vita – mori a 39 anni - , si dedicò ad una grande opera che avrebbe dovuto dimostrare la verità della religione cristiana. I frammenti di quest’opera incompiuta furono pubblicati col titolo di PENSIERI. E’ un’opera che può essere affiancata, per valore, alle “Confessioni” di S. Agostino. E’ un’opera piena di grandi intuizioni; è sua quella famosa sentenza: “Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”. E ancora: “L’uomo è a metà strada tra due infiniti: il tutto e il nulla” – “Deprimere l’uomo perché non s’insuperbisca, esaltare l’uomo perché non si deprima” – “L’uomo che pensa scopre il proprio nulla e, non potendo sopportare questo pensiero, ha inventato il gioco”  cioè ogni forma di distrazione, e porta un esempio convincente, dicendo che se incontriamo un cacciatore che parte per la caccia, e gli regaliamo la lepre che lui cerca, non l’accetta, perché mentre va a caccia non pensa a se stesso.

        Ma Pascal resta perenne maestro per la SFIDA che egli propone a tutte le generazioni che si pongono il problema religioso. Egli così argomenta: “Credere alla religione cristiana è una sfida che conviene fare. Se alla nostra fede non corrisponde nulla, abbiamo perso poco, cioè i piaceri e le sofferenze che procurano i vizi; se alla nostra fede corrisponde una vita eterna felice con Dio, abbiamo un vantaggio di valore infinito”.

        Questo argomento, proposto da un genio  ricco di talento sentimentale (spirito di finezza) e profondo conoscitore della matematica (spirito di geometria) illumina tutte le persone che riescono a  isolarsi, ogni tanto, dalle infinite distrazioni del nostro tempo, per riflettere sul proprio limite, ma anche sulle proprie possibilità di spendere la vita nel mondo pulito del bene.  

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