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il caos e la stella, pubblicita' e cultura

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IL CAOS  E  LA  STELLA
pubblicità e cultura


Sulla maglia di una bella ragazza leggo: “Se non hai un caos dentro di te non potrai far nascere una stella danzante”. Firmato F. Nietzsche.  Addirittura la sentenza di un filosofo, il povero Nietzsche, che propose la teoria del super-uomo ed è finito nella pazzia.

        Ormai tutti siamo diventati cartelloni pubblicitari. E’ difficile trovare una maglietta pulita, su cui non spicchi o non brilli una o più parole: un numero, il nome di una città, un proverbio o una frase da bassa osteria.  Per fortuna, in tanta confusione, nessuno più ci fa caso, però si può notare che non è di moda una frase di buon senso, perché non c’è il gusto stupido della trasgressione.

        Filosofo per filosofo, sopra una maglietta si potrebbe anche scrivere: “La virtù è il giusto mezzo tra due vizi opposti” Firmato Aristotele. Infatti la generosità, che volentieri lodiamo negli altri, è la virtù a metà strada tra il vizio dell’avarizia e quello delle spese pazze. Con questo criterio Aristotele ha definito molte virtù, fondamento di una società civile.

        Ma torniamo al caos e alla stella. Caos significa confusione, disordine; stella significa un corpo celeste che continua ad esistere perché nel suo interno vi sono dei processi regolari e stabili, propri della sua natura. Quando le sue leggi interne vengono meno, la stella muore.  Dunque stella, pietra o animale esistono finché sono sorrette dalle leggi della loro natura. Ma “legge” significa ordine, e l’ordine è l’opposto del caos. Quindi affermare che dal caos può nascere una stella è come dire circolo quadrato, ghiaccio bollente, fuoco gelato e simili. Quella famosa frase sulla maglietta può far ridere, però fa parte del pensiero di Nietzsche, che fu un cattivo maestro e che ha seguaci ancora oggi. Fu un triste profeta quando scrisse: “Dopo di me tutto quello che è stato definito bene, sarà ritenuto male, e viceversa”. L’attuale confusione tra bene e male, il crollo dei valori positivi denunciato da tutti gli studiosi della società, è l’applicazione di quel principio, negatore di ogni limite, che vuol fare di un uomo un super-uomo. Nulla e nessuno può dare ciò che non ha; il caos non può dare origine a nulla di ordinato, né stella, né fiore e tanto meno un uomo.

        L’universo è il prodotto di un disegno intelligente, che può derivare solamente da un Grande Disegnatore, al quale si può dare il nome che si vuole, ma per il quale ogni generazione ha cercato la parola più adatta per indicare il Grande, il Sapiente, il Perfetto, il Potente, l’Infinito, l’Eterno.


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