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LE  SOSTE  BENEFICHE


Purtroppo non tutti, ma molti, d’estate, possono concedersi un periodo di vacanze, una specie di sosta nel cammino della vita. Già ogni domenica è una sosta ispirata dalle parole della Bibbia: “ E il settimo giorno riposò”.

        Al mare, le soste sotto il sole o l’ombrellone, sognate e attese per lungo tempo, ci permettono di pensare e ricordare tante cose. Ci confrontiamo con tanta gente di ogni età, di ogni aspetto e di ogni stato di salute. Lo sciacquìo delle onde può farci addormentare, ma può anche farci riflettere sul tempo che passa: quelle onde c’erano prima di noi e ci saranno dopo di noi.

        Comunque una spiaggia piena di gente è uno spettacolo di pace: un’incursione di aerei da guerra troverebbe le spiagge vuote.

        In montagna l’aria pura, lo spazio enorme delle valli, il verde riposante delle pinete, l’incanto delle alte cime, la purezza dell’aria e dell’ambiente deliziano i nostri sensi, mentre ci fanno riflettere sulla nostra piccolezza.

        In campagna conosciamo la fonte dei nostri alimenti, la fatica preziosa dei contadini, il mondo meraviglioso degli animali, i ritmi di vita più lenti e più umani, il verde, lo spazio e il silenzio che mancano in città. Troviamo anche tradizioni, feste e usanze che menti povere definiscono come arretratezza, mentre sono un rispettoso omaggio alle conquiste delle generazioni passate.

        In biblioteca si possono fare soste meravigliose. Si possono leggere i giornali in pace, consultare grandi enciclopedie su qualunque argomento, prendere in prestito gratuito libri di ogni genere: letteratura, storia, scienze, arte, romanzi gialli o rosa. Si hanno a disposizione migliaia di libri, frutto dell’intelligenza, del talento, dell’impegno delle generazioni che ci hanno preceduto. Oggi c’è chi osa definire la cultura del passato come una tradizione superata; ma la conoscenza del passato è necessaria per capire il presente e progettare il futuro. Senza la cultura delle precedenti generazioni noi saremmo ancora fermi all’epoca delle caverne.

        Una sosta in chiesa è più benefica di tutte le precedenti. Oltre la sosta domenicale, in ci siamo investiti dall’idea luminosa che l’uomo si salva in unione con Dio e i fratelli, riposante e distensiva è anche una sosta nella chiesa vuota e silenziosa, perché la sua atmosfera conserva la musica dei vagiti che accompagnano il battesimo, l’emozione della Prima Comunione e della Cresima, le note della marcia nuziale, l’avvenimento di una Prima Messa, i gemiti che accompagnano i funerali delle persone care.


        E quel silenzio libera il nostro cervello dall’assedio della pubblicità, dalle lagne della politica, dall’urlo selvaggio di certi sport, dall’immondizia del pettegolezzo, dall’orrore degli incidenti, dalla pazzia dei delitti. E ci libera un po’ da tutte le nostre paure.

        Una società civile deve mirare a offrire a tutti la possibilità di queste soste benefiche.

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