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la moda di separarsi oggi in voga

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LA  MODA  DI  SEPARARSI
oggi in voga


    
Ci sono due modi di vivere: secondo la moda o secondo la ragione. Qualche volta la moda va d’accordo con la ragione, come quando la moda femminile dell’800 ha buttato quei bustini stringati che toglievano il fiato alle donne. Ma tante volte, la moda è nemica della ragione e impedisce all’uomo di usare ciò che lo distingue dagli animali, appunto la ragione. La moda è “costume passeggero di vivere e di comportarsi”, quindi vestito, cibo, divertimento, ecc.

    Di mode è pieno il mondo, ma fermiamoci a riflettere sul fatto delle separazioni delle coppie uomo-donna, sia legati in matrimonio, sia uniti (si fa per dire) con unioni libere.  Quando due realtà si dividono, o non erano fatte per stare unite, o la colla che le univa era scadente, o era buona, ma è stata disintegrata da qualche solvente. Parlando di unione tra uomo e donna, si deve sapere che si tratta di un fatto importantissimo, difficile, eppur necessario per la vita dell’umanità. Ogni persona è una macchina fuori serie, unica, complicata e delicata. L’unione con un’altra macchina, per affrontare insieme la strada della vita, è possibile, ma bisogna mettersi d’accordo sulla velocità, le frenate, il carburante, i lubrificanti, le tappe, ecc.

Fuori di metafora, un uomo e una donna, che vogliono affrontare la  vita insieme, devono conoscere se stessi e l’altro. Uno è pronto, l’altro è lento; uno è ordinato e puntuale, l’altro no;  Uno ama la cucina ricca, l’altro è frugale; uno risparmia e l’altro spende facilmente; uno vuole dei figli e l’altro no. Prima di unirsi bisogna pensarci bene, altrimenti potrebbe capitare che uno pensa di sposare una donna-giardinetto e poi scopre che è una donna-foresta vergine.

     Oggi c’è l’idea diffusa di essere più furbi delle generazioni passate, che andavano più adagio a prendere certe decisioni. La voglia di cambiare, l’illusione di maggior libertà, l’arroganza della superficialità favoriscono unioni rapide, non preparate, seguite da separazioni altrettanto rapide.  Si dice:”Mi rifaccio una vita”. Illusione: ti rifai solo una parte di vita. La vita non è come un bloc-notes e se sbagli una pagina la strappi e la butti via, perché ne hai un’altra vergine; la vita è una pagina sola e se ne getti via un pezzo, te ne resta solo un pezzo, sul quale è sempre difficile scrivere.

      Per secoli si è ritenuto sfortunato un bambino, orfano del padre o della madre. Oggi, tanti pensano che basta uno dei due a educare un giovane. Così avviene che un ragazzo abbia un genitore e mezzo: sta con la madre e va a  visitare il padre o viceversa. Oppure vive lontano da suo padre e vive vicino al nuovo compagno di sua madre. Tutto questo si definisce “famiglia allargata”. Ma anche una bomba, quando esplode si allarga. Tutte queste novità non solo avvengono, ma vi sono correnti politiche che vogliono nobilitarle con le leggi che le mettono sullo stesso livello del vero unico Matrimonio, fondato sulla natura e le leggi sane, anche se antiche.

       Per il cristiano tutto ciò è contrario alla sua fede e al bene della  società enon può approvarlo né come cittadino, né come legislatore.

“Ama il tuoprossimo” si deve praticare prima di tutto nei riguardi del partner che abbiamo scelto e dei figli, che sono fonte di gioia, ma talvolta anche di dolore, data la fragilità della natura umana.

       La spinta a separarsi è alimentata da tanti cattivi esempi di persone in vista. Le separazioni costano e sono più facili per i ricchi; ma tanti poveretti, non potendo imitarli nel conto in banca, li imitano almeno nelle separazioni.  Queste sono in crescita e danno l’impressione di essere facili. In giro, si può leggere su una maglietta: “Ho cambiato l’automobile e la donna”.

       Dire che aborto, divorzio e separazioni facili sono conquiste civili è come dire che sono conquiste civili i rifiuti di Napoli. Ma la legge di natura ci ha costretti riconoscere che conquista civile è Napoli pulita “come nel passato”.  Il passato tanto ignorato e rimosso che ha tanto da insegnare al presente drogato.


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