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istruzione o educazione

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ISTRUZIONE  O  EDUCAZIONE ?


In una bicicletta è più importante la ruota davanti o quella di dietro?

Per istruzione s’intende soprattutto la trasmissione di nozioni relative alle varie scienze.  Per educazione s’intende specialmente la trasmissione di valori e norme che creano una buona convivenza tra individui.

        Queste parole hanno vari significati, ma possiamo analizzarli nel loro confronto con l’istituzione “scuola”.  Da quanto tempo esiste la scuola? Certamente dall’epoca delle caverne, quando il padre e la madre hanno insegnato al loro cucciolo a nutrirsi, a camminare, a vestirsi, a cacciare le renne e a quanto era necessario per vivere in quelle condizioni.

        Per ipotesi, l’istruzione utile per un uomo destinato a vivere da solo in un’isola disabitata, non dovrebbe comprendere lo studio del greco e del latino, la storia dei francobolli o dei bottoni. Dovrebbe riguardare la terra, l’acqua,  il clima, il cibo, e quanto è utile per conservare la vita. Se gl’insegniamo a distinguere i funghi mangerecci dai velenosi è per aiutarlo conservare la vita.  A questo punto noi abbiamo fatto istruzione (trasmesso un’idea alla sua intelligenza) ed educazione (suggerita un’azione per conservare la vita). L’istruzione è dunque una somma d’informazioni trasmesse all’intelligenza, e l’educazione è la proposta di valori che orientano la volontà a produrre azioni. Ma se la vita è un valore, la volontà non deve produrre azioni, direttamente o indirettamente, contrarie alla vita.

        Venendo alle nostre scuole, è chiaro che tutti i programmi devono avere il fine di conservare e migliorare la vita. Ciò premesso è chiaro che non è possibile alcuna istruzione disgiunta dall’educazione, senza la implicita proposta delle azioni dirette a conservare e migliorare la vita.  Dai poemi omerici, dalla Divina Commedia, dai Promessi Sposi, si apprende una morale che trasforma l’istruzione in educazione.

        Poiché le nostre scuole sono per giovani non destinati a vivere da soli in un’isola, ma in una società complessa, piena di relazioni e di possibilità positive e negative, l’istruzione dev’essere compenetrata di educazione, per aiutare i giovani a VIVERE, non vivacchiare, e a CONVIVERE, con la chiara coscienza della libertà e dei diritti di tutti, un po’ ciascuno.

        L’Educazione Civica dev’essere l’insegnamento prevalente, per impedire che le altre discipline siano soltanto strumenti in mano ai disonesti per compiere delitti. La nostra Costituzione è già un valido codice morale, accettabile da ogni concezione laica, sebbene i valori di fondo siano radicati nella cultura classica e cristiana.


        Un errore molto diffuso (e ingenuo) del nostro tempo è che si possa fare istruzione senza educazione, assegnando questa solo alla famiglia e alla  società. La verità è invece che la famiglia e la società hanno istituito la scuola perché le aiuti a educare i giovani che da soli, difficilmente possono affrontare il mare della vita.

        C’è ancora chi pensa che l’educazione dei bambini e dei giovani possa avvenire senza consigli o proibizioni, nella presunzione che debbano imparare tutto dalle proprie esperienze. Questa concezione sbagliata è l’idea di fondo del romanzo “L’Emilio” di Rousseau (1762) fondato sull’ipotesi che ogni uomo nasce virtuoso e si corrompe venendo a contatto con la società.  Ma la realtà è diversa: l’uomo non nasce virtuoso, ma con istinti vitali fino ad un certo punto, quali, cibo, sesso, cupidigia, aggressività, ma che devono essere controllati per poter vivere in pace con gli altri.

        Come la bicicletta viaggia per necessità strutturale su due ruote, così la  civiltà è una costruzione sorretta necessariamente da due pilastri fondamentali, inseparabili: Istruzione ed Educazione.

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