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il grande fratello, scuola di maleducazione

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IL GRANDE  FRATELLO
scuola di maleducazione




       
Bisogna avere il coraggio di guardare bene in faccia – e anche dentro – questa famosa trasmissione televisiva. Qualcosa di nuovo, di curioso, di divertente va benissimo. Però la corrida spagnola, le lotte tra cani o galli sono oggetto di curiosità malsana, sadica, crudele.

        Qualcosa di simile, anzi di peggio, si verifica nel Grande Fratello. Per Grande Fratello s’intende qualcuno o qualcosa a cui nulla sfugge, e l’idea è nata da una donna chiusa in una casa di vetro che poteva essere vista in ogni sua azione, continuamente, giorno e notte. Il Grande Fratello presenta una grande casa, che in realtà è una grande gabbia, in cui vengono chiuse una dozzina di persone, uomini e donne, messi insieme dal caso, e il divertimento consiste nel vedere che cosa capita: se nascono simpatie o antipatie, amori o avversioni. E’ tutto uno spuntare di rapporti provvisori e fasulli, che prendono possesso di questi volontari reclusi, eroicamente distesi su letti, divani o poltrone, campioni del tempo perso e che lo fanno perdere a tutti quelli che li guardano. Alla faccia della “privacy”. E non possono avere collegamenti col mondo esterno per non essere distratti dalle notizie delle cose serie, pace o guerra, fame o terremoto, lavoro o terrorismo. Devono essere concentrati a macinare le ore della loro finta vita.

        L’oscar del cattivo gusto dev’essere assegnato per aver definito “confessionale” una sedia su cui ogni eroe generalmente confessa i peccati altrui invece che i propri. Ma il sentimento sotterraneo che avvelena tutto è il pensiero, la speranza, il tentativo di ognuno di sopravvivere alla selezione , non essere espulso, restare l’ultimo del branco per ottenere il premio. Con più o meno intelligenza, ogni ospite della gabbia mira a salvare se stesso e far fuori tutti gli altri. E’ un vero capolavoro di psicologia per distruggere ogni società. Mentre ogni uomo deve lavorare su se stesso per diventare socievole, cioè saper vivere e convivere in pace col prossimo, nel Grande Fratello l’ideale è di restare solo, usando ogni mezzo, ogni finzione, ogni astuto artificio pur di restare solo con la borsetta dei soldi.

        Uno Stato orientato a migliorare la società che governa, dovrebbe dare l’oscar di carbone, la maglia nera, a tale trasmissione e proibirla più seriamente della ..........., perché distrugge il cemento che tiene insieme i membri di una società. La convivenza è già così difficile in genere che una scuola che insegni distruggerla è quanto di più grottesco e insensato si possa inventare.

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