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i costumi cambiano, ma come?

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I  COSTUMI  CAMBIANO
ma come?


        
Com’è cambiato il mondo! E’ l’esclamazione sorpresa e angosciata di chi ha almeno cinquant’anni. Ma forse è stata l’impressione di ogni generazione. I costumi dei popoli sono come la corrente di un fiume che non si ferma mai e produce onde e vortici sempre nuovi.

I costumi sono cambiati quando l’uomo è passato dall’età della pietra a quella del ferro, del fuoco, della ruota.  Però quelle scoperte se hanno cambiato il costume, hanno anche migliorato la società umana? Le pietre servivano a costuire le case, ma anche a colpire gli uomini. Il fuoco serviva a proteggere dal freddo e a cuocere le vivande, ma anche a bruciare la capanna del nemico. Il ferro serviva a difendersi con corazze, ma anche per fare lance e spade per uccidere altri uomini. La ruota facilitava i viaggi e i trasporti, ma furono montate sui carri da guerra dei faraoni e di ogni esercito posteriore.

        Allora, le scoperte cambiano i costumi, ma non migliorano l’umanità?

Purtroppo è vero anche oggi. L’elettricità ci offre infiniti servizi, ma muove anche le macchine che fabbricano armi. Telefono, radio, televisione, internet servono a salvare tante persone, ma servono anche alla malavita per compiere delitti. I telefonini, preziosi in tanti casi, minacciano di distruggere la scuola. Così si potrebbe dire, con un lungo discorso, della biologia, della chimica, della plastica e di ogni invenzione futura. Ogni scoperta tecnica serve a costruire e a distruggere.


        Allora i costumi non possono mai cambiare in meglio? Sì, possono cambiare se si fanno delle scoperte di altro tipo: le scoperte morali. Per esempio il costume è migliorato quando si è diffusa e accettata l’idea che tutti gli uomini hanno pari dignità per cui è stata abolita la schiavitù, in epoca romana e anche dopo, sotto l’influenza del messaggio cristiano. Altro miglioramento quando si è limitato il lavoro ad otto ore al giorno; quando si è esteso il diritto di voto a tutti, donne comprese; quando sono nate le missioni religiose negli stati più arretrati del mondo; quando è nato il volontariato e il commercio equo e solidale. Dunque i costumi cambiano in meglio quando con fede e con amore si usano tutti i mezzi della tecnica per aiutare il prossimo.

        Però la cronaca di ogni giorno ci dice che i nostri costumi, in parte, sono peggiori di quelli dell’età della pietra. Perché una pistola è peggio di una pietra, esiste ancora la schiavitù nel mondo della prostituzione, il lavoro senza limiti di orario, il lavoro infantile, i ragazzi di strada, i ragazzi soldato, l’avvelenamento della terra e altro ancora.  Eppure una parte dell’umanità ha la possibilità e i mezzi per migliorare i costumi se avesse il cuore e la volontà di farlo. Invece è impegnata nel gonfiare il pallone della pubblicità che ci raccomanda moltissimo di curare il nostro corpo dalla punta dei capelli alla punta dei piedi, di cambiare letti e divani, di lucidare la casa, la cucina, il bagno, di essere belli, giovani, forti, ricchi, vestiti alla moda, collezionisti di piaceri.  Ma così la vita si riduce ad una bella scatola vuota. Il cristiano pensa che la vita, dono di Dio, sia un contenitore che non basta abbellirlo di fuori, ma bisogna riempirlo con quelle opere riunite sotto la bella definizione di buoni costumi.


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