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dire bene costa poco e rende molto

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DIRE  BENE
costa poco e rende molto



        Q
uesta specie di proverbio era forse più adatto all’inizio dell’anno, ma ogni momento va bene per iniziare un periodo nuovo della nostra vita. Il nostro futuro è una pagina bianca, pulita, su cui possiamo scrivere un capitolo nuovo, più bello. In ogni momento si può dare inizio a qualche novità, nella casa, nei vestiti, nelle abitudini: per esempio smettere di fumare, bere più acqua, camminare di più.

        E’ anche il momento adatto per dare inizio ad una pratica virtuosa: per esempio “dire bene della gente”, tutte le volte che si può, per migliorare i rapporti sociali.

        La natura umana, non educata, è così orgogliosa, sofistica, irritabile, che basta una parola per far sorgere una lite, che talvolta finisce in tribunale, se non al cimitero. La vita politica è l’esempio sublime dell’arte di dir sempre male dell’avversario.

        Chi è stato in tribunale ha potuto vedere l’atrio d’ingresso affollato di  gente in lite e schiere di avvocati che vanno su e giù con falconi pieni di carte che dovrebbero far e giustizia. Se vi è un settore in cui il popolo italiano ha fatto progressi, è quello della litigiosità. E gli avvocati talvolta la coltivano come una pianta da frutto e il macchinone della giustizia viene bloccato.

        La convivenza in famiglia e anche i rapporti di vicinato sono un problema, ma sono anche, volendo, un’arte e una virtù. S. Francesco di Sales diceva che si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d’aceto. Ma la goccia di miele non c’è, se non c’è nel cuore una scorta di miele, che sarebbe la bontà, la decisione di sorridere invece che di graffiare.

        Un amico insegnante mi ha raccontato che un giorno ha lodato uno studente che aveva presentato il suo tema in bella scrittura: Il giorno dopo erano due che avevano migliorato la loro grafia. Per avere una parola di lode, pian piano, tutta la classe ha migliorato la calligrafia.


        Una brava signora di Torino si divertiva a creare buone relazioni tra suocere e nuore. Quando incontrava una suocera diceva: “Sapesse quanto mi ha parlato bene di lei sua nuora!”. Quando parlava con la nuora diceva: “Sapesse quanto mi ha parlato bene di lei sua suocera!”. Era un divertimento benedetto.

        Dire bene del prossimo, tutte le volte che si può, è come mettere un po’ d’olio lubrificante nell’ingranaggio dei rapporti umani, è un’arte, una virtù che ci libera da tante ore di tristezza ed è una forma elegante e facile di praticare la virtù cristiana della carità.  Provare per credere.


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