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la prima ricchezza di ogni popolo

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LA  PRIMA  RICCHEZZA
di ogni popolo


        Questa breve riflessione poteva anche avere un altro titolo: “La prima povertà di ogni popolo”. Qui la ricchezza significa cultura e la parola povertà significa ignoranza.  Qualcuno dirà che l’onestà e tutte le virtù valgono più della cultura; ma il grande Socrate, quattro secoli prima di Cristo, aveva già detto che “il bene non puoi farlo se non lo conosci”. Scoperta di valore eterno.

        La prima ricchezza di ogni comunità umana è la cultura. Infatti è la cultura che ci fa scoprire le meraviglie dell’universo, del mondo, del nostro organismo, dei regni minerale, vegetale e animale. Dalla scoperta di queste bellezze nasce il desiderio di conservarle. Chi è informato, si alimenta in modo sano, più facilmente evita malattie, quindi spese per la famiglia e per lo Stato. Solo chi sa, può costruire case, ponti, torri che non crollano. Il chirurgo che sa, non commette errori. Il giudice che sa, può emettere sentenze giuste, e via di seguito. Chi sa, può fare il bene e il male, ma chi non sa non può fare il bene.

        Cosa fanno i missionari per aiutare i popoli più miserabili della terra? Prima di tutto fanno un pozzo per fornire l’acqua, poi fanno una scuola perché imparino a servirsi dell’acqua, per la salute, gli animali, per gli ortaggi da coltivare e quindi nutrirsi. Da queste scuole nascono sarti, falegnami, meccanici, autisti ecc. La cultura migliora la vita dei più miseri, mentre l’incultura impoverisce anche i popoli più ricchi.

        Noi del mondo occidentale siamo proprio quei ricchi che camminano verso la decadenza perché, pur avendo tante scuole – e questo è il colmo della vergogna – hanno poca cultura, inadeguata alle necessità dei tempi, fanno tanti errori, sprechi, truffe e violenze che, tante volte, un  Governo non riesce ad impedire e non sa punire.

        La prima ricchezza di ogni comunità umana è la cultura. Infatti è la cultura che ci fa scoprire le meraviglie dell’universo, del mondo, del nostro organismo, dei regni minerale, vegetale e animale. Dalla scoperta di queste bellezze nasce il desiderio di conservarle. Chi è informato, si alimenta in modo sano, più facilmente evita malattie, quindi spese per la famiglia e per lo Stato. Solo chi sa, può costruire case, ponti, torri che non crollano. Il chirurgo che sa, non commette errori. Il giudice che sa, può emettere sentenze giuste, e via di seguito. Chi sa, può fare il bene e il male, ma chi non sa non può fare il bene.

        Cosa fanno i missionari per aiutare i popoli più miserabili della terra? Prima di tutto fanno un pozzo per fornire l’acqua, poi fanno una scuola perché imparino a servirsi dell’acqua, per la salute, gli animali, per gli ortaggi da coltivare e quindi nutrirsi. Da queste scuole nascono sarti, falegnami, meccanici, autisti ecc. La cultura migliora la vita dei più miseri, mentre l’incultura impoverisce anche i popoli più ricchi.

        Noi del mondo occidentale siamo proprio quei ricchi che camminano verso la decadenza perché, pur avendo tante scuole – e questo è il colmo della vergogna – hanno poca cultura, inadeguata alle necessità dei tempi, fanno tanti errori, sprechi, truffe e violenze che, tante volte, un  Governo non riesce ad impedire e non sa punire.


        “Un italiano su cinque non è capace di scrivere (dati Ocse) e sette laureati su dieci non leggono (dati Istat). Le vere urgenze non sono solo l’abbassamento delle tasse, l’aumento dei salari, la sicurezza, ma anche l’ignoranza diffusa. Un popolo di benestanti ma ignoranti, sarà sempre a basso tenore di civiltà. Il basso livello di cultura, fra l’altro produce classi dirigenti e politiche inadeguate al loro compito, classi figlie dell’ignoranza e che non sono in grado di generare cultura. Così il cerchio perverso si chiude”. Le affermazioni tra virgolette sono una fotografia triste, ma precisa, dell’Italia, fatta da Vittorio Sgarbi.

        Compito urgente del nuovo governo è  risuscitare una scuola sana, ordinata, seria, forte, che non chiuda gli occhi sulle pigrizie degli studenti e chieda alle famiglie di essere alleate invece che avversarie. Altro grave dovere morale è quello di mandare sotto la doccia la televisione, odierna donna cannone, e col sapone del buonsenso liberarla dalle incrostazioni nauseanti delle banalità, delle cafonerie, dai cattivi esempi di violenza e di cupidigia che inquinano le nuove generazioni.

        I cittadini esigono che gli uomini di governo pratichino ciò che predicano e almeno osservino le leggi che fanno per gli altri.

        Compito urgente del nuovo governo è  risuscitare una scuola sana, ordinata, seria, forte, che non chiuda gli occhi sulle pigrizie degli studenti e chieda alle famiglie di essere alleate invece che avversarie. Altro grave dovere morale è quello di mandare sotto la doccia la televisione, odierna donna cannone, e col sapone del buonsenso liberarla dalle incrostazioni nauseanti delle banalità, delle cafonerie, dai cattivi esempi di violenza e di cupidigia che inquinano le nuove generazioni.

        I cittadini esigono che gli uomini di governo pratichino ciò che predicano e almeno osservino le leggi che fanno per gli altri.

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