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testamento biologico documento insicuro

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TESTAMENTO BIOLOGICO
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        Tra i tanti problemi che agitano il nostro tempo, hanno particolare risalto quelli che riguardano i limiti della nostra esistenza: l’inizio e la fine, la nascita e la morte. Circa la nascita c’è l’enorme problema non risolto dell’aborto e della manipolazione genetica. Circa la  morte è vivo il dibattito sull’eutanasia (bella morte procurata) e sul testamento biologico. Sono utili alcune riflessioni su quest’ultimo argomento.

        Testamento biologico significa rendere nota la propria volontà di voler concludere la propria vita in un certo modo. Uno potrebbe rifiutare l’accanimento terapeutico, che significa prolungare la vita con ogni artificio oltre ogni limite ragionevole, anche quando il fisico non li sopporta più.  Uno potrebbe rifiutare l’eutanasia, cioè la dolce morte procurata artificialmente, anche quando la vita fisica potrebbe continuare con cure normali.

        Secondo la concezione cristiana è ammesso il  rifiuto dell’accanimento terapeutico e dell’eutanasia. E’ giusto per il cristiano accettare la morte naturale anche accompagnata da tutte le cure che possono renderla meno dolorosa.

        Ma i sostenitori del testamento biologico che include l’eutanasia, partono dal presupposto che l’uomo è padrone della propria vita e può farne ciò che vuole, dato che la libertà è un valore assoluto.  Se si accetta questa idea si deve ammettere che ogni suicidio è lecito, quindi è bene. Ma se si accetta l’idea che l’uomo è l’amministratore più che il padrone della sua vita, il suicidio non è ammesso. La vita è un dono preziosissimo che ogni uomo riceve da altri, non è opera delle sue mani e non l’ha comperato, è suo in quanto lo accetta, ed è logico e meglio accettarlo che rifiutarlo. E se è male rifiutare questo dono, è male anche incaricare un altro di gettare questo dono tra i rifiuti. Inoltre si deve riconoscere che la libertà non è un valore assoluto, ma relativo, cioè limitato da altri valori quali la VITA, la verità, la giustizia. Infatti, tutte le leggi, anche non religiose, puniscono gli atti che sono contro la vita, la verità e la giustizia.

        Ma ora possiamo fare una riflessione più profonda. Un “testamento biologico”  è una cosa seria se fatta in condizioni di piena lucidità e libertà. Chi ha fatto questo testamento, quando per incidente o grave malattia è profondamente turbato, ma ancora cosciente, può benissimo cambiare opinione e desiderare di essere salvato ad ogni costo e con ogni mezzo, in contraddizione col suo documento con cui aveva scelto l’eutanasia.


        
Ciò premesso, si deve concludere che non vi può essere certezza che una volontà espressa in altre condizioni possa restare la stessa in condizioni molto diverse, dato che l’uomo cosciente è libero in ogni istante di decidere della sua vita. Si dirà che se è in coma non può cambiare opinione: Ma nessuno può sapere se e quanto la coscienza sia libera di agire in  quella condizione.

        Si dirà che un uomo in coma non può modificare il suo testamento scritto e le sue decisioni saranno eseguite. Ma si tratta di  cose ben diverse: il normale testamento decide della sorte di COSE, mentre il testamento biologico decide della sorte di una PERSONA.

        Per queste argomentazioni pare ragionevole concludere che  ogni testamento biologico, per natura sua, non può dare la certezza che la volontà di chi è alla fine della vita corrisponda a ciò che ha espresso in condizioni ben diverse. Fin all’ultimo minuto può cambiare opinione.

        Un documento per natura sua non certo, non può legittimare un’azione certa, qual è  una morte procurata da altri.

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