Statistiche Pane al pane - Pane al pane

onorevoli infami - Pane al pane

titolo sito
Vai ai contenuti

onorevoli infami

articoli

ONOREVOLI  INFAMI




        E’ come dire bello brutto, ghiaccio bollente, circolo quadrato. “Onorevole” è l’aggettivo che si usa per qualificare una persona da onorare per la sua rettitudine, onestà, virtù, una persona schierata a difesa della verità e della giustizia.

        “Infame” significa il contrario: persona di cattiva fama, che si è rivelata indegna della stima e della fiducia degli altri.  In Italia il titolo di “onorevole”

si dà ai rappresentanti del popolo che formano il Parlamento e il Governo, deputati e senatori.
.

        Ebbene, alcuni di questi signori, non si sa quanti, sono veramente “onorevoli infami”, perché, dopo aver, dai grandi manifesti, sorriso e lusingato i cittadini, con promesse di miracoli, una volta eletti, non fanno il loro dovere, pur essendo ben pagati e godendo di una serie invidiabile di privilegi.

        Il loro dovere è di governare lo Stato facendo le leggi opportune e facendole osservare, per il benessere della società. Il primo logico dovere è di dare il buon esempio osservando le leggi in vigore: non fumare dov’è proibito, non usare le auto blu per andare al mercato, rispettare i limiti di velocità, non occupare i parcheggi riservati agli andicappati, e soprattutto studiare i problemi che devono essere risolti con le leggi.  In linea di principio nessuno dovrebbe essere eletto “onorevole|” senza una laurea in Diritto e in Filosofia, perché molte leggi, se non tutte, devono rispettare i valori che sono oggetto della Filosofia.  A parte la preparazione culturale,  che sovente non è adeguata alla funzione di fare le leggi, dovere assoluto degli eletti è di essere sempre presenti in Parlamento per lo studio dei problemi e per votare le leggi.

        
Lo sconcio più volte denunciato – e fotografato -  è il fatto che, in certi casi, alcuni onorevoli, col voto elettronico, votano per sé e per qualche compare assente. Questi tali sono chiamati “pianisti” perché premono i tasti che fanno accendere le luci sul grande monitor che mostra i voti di maggioranza e di minoranza.

        Gli assenti che figurano presenti e i loro amici pianisti sono persone da cacciare immediatamente dal Parlamento e da ogni pubblico impiego, per tutta la vita. Questa è una vergogna durata mezzo secolo. Se un operaio è colto a bollare il cartellino di un compare assente, e che quindi viene pagato senza aver lavorato, viene licenziato, perché non avviene altrettanto per un onorevole assente, che risulta presente?

        Ora, dopo tanti anni, il Governo ha preso coscienza di questa pratica vergognosa e ha pensato di eliminarla, adottando una votazione elettronica attivata solo dalle impronte digitali del votante, così sarà impossibile votare per un parlamentare assente. Speriamo che questo sistema funzioni bene e non avvenga, ancora una volta, che “fatta la legge, trovato l’inganno”. Ma è una gran tristezza pensare che chi ha l’onore e l’onere di fare le leggi non le osservi, e che il Parlamento deva usare artifici per difendersi da quel “mondo di ladri” che ha in seno.

Torna ai contenuti