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grande lotteria, grande pazzia

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GRANDE  LOTTERIA
grande pazzia     


Il gioco d’azzardo è una malattia incurabile della società come la prostituzione.  Ogni lotteria è un vero gioco d’azzardo, vietato dall’art. 718 del codice penale. Però sono tollerate le piccole lotterie per beneficenza che incidono poco o nulla sulla vita dello scommettitore e aiutano buone istituzioni.

        Lo Stato autorizza i giochi d’azzardo nei casinò e sulle navi, violando la legge che ha fatto, con la scusa che vietando ogni gioco d’azzardo per legge, trionferebbe il gioco clandestino. Il fatto è che, accanto ai giochi permessi dallo Stato, che aumentano ogni giorno senza pudore, esistono anche le scommesse clandestine sui cavalli, sui cani e altre fesserie.

        Il citato articolo 718 – con magnifica e divertente disinvoltura – “punisce con l’arresto da tre mesi ad un anno con l’arresto chiunque tenga un gioco d’azzardo”. Dunque lo Stato dovrebbe arrestare se stesso. Inoltre è considerata come aggravante del reato la “posta rilevante”, cioè quando sono in gioco grandi somme. Ciò premesso, cosa dire della lotteria italiana che nel mese di luglio ha messo in palio oltre cento milioni di euro, cioè quasi due miliardi di vecchie lire?

Se vince un ricco, cresce l’ingiustizia sociale  finanziata da chi ha preso il biglietto; se vince un povero, poveretto… cambierà vita con rischio di disorientamento se non d’infarto, stordito di proposte , oggetto d’invidie, nel mirino dei sequestri e…perdita della pace.

        Queste grandi lotterie sono fatti antistorici, cioè non tengono conto delle lezioni date dalla storia umana, da sempre tormentata dal mistero che vi sono sempre stati e vi sono ancora in ogni parte del mondo, uomini molto ricchi insieme a uomini molto poveri. Il grandissimo problema è una ingiusta distribuzione dei beni tra gli uomini, come dimostrano le lotte tra patrizi e plebei a Roma, tra principi e servi della gleba nel Medioevo, tra la corte del Re Sole e il terzo stato nel settecento, tra capitalisti e proletari nel Novecento, tra i politici soprapagati e i disoccupati d oggi. . Ebbene, le lotterie sono l’opposto della distribuzione dei beni; sono una raccolta di soldini da milioni di persone per rovesciarli tutti sulla testa di un solo uomo: non distribuzione, ma concentrazione della ricchezza, in  barba e in beffa a tutte le esperienze della storia .

         Lo Stato dev’essere maestro ed esempio di lavoro e di risparmio, non contradditorio impresario di giochi d’azzardo.

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