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progetto nel seme, stimolante problema

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IL  PROGETTO  NEL SEME
stimolante problema


       
Certi discorsi partono da cose da nulla e possono portare a grandi scoperte. Nel settecento un certo Galvani, toccando una rana scorticata con un arco di rame e zinco, la vide muovere ed ebbe l’idea dell’elettricità. Oggi il mondo è pieno di elettricità.

        Cosa può dirci l’osservazione di un seme? Un seme, tutti i semi, da quello della zucca a quello dell’uomo possiedono una potenza misteriosa e meravigliosa che è un piacere scoprire e studiare: hanno il potere di dare vita ad un essere uguale a quello da cui essi derivano.

        Un albero di ciliegie potrebbe dar vita a tanti alberi quanti sono i suoi frutti, poiché, dentro ogni ciliegia c’è il nocciolo in cui c’è il progetto di un grande albero  futuro. Tutti lo sappiamo, però non cessa di essere meraviglioso, tanto più se pensiamo a tutti i frutti e ai mille artifici del mondo vegetale per sopravvivere, a tutte le specie animali, dalla pulce all’elefante, che possono trasmettere ad altri il dono della vita che hanno ricevuto.

        Ma il problema più interessante nasce dalla domanda: “Di che natura è il progetto di un essere futuro che ogni seme possiede?”  E’ una domanda da filosofi. Benissimo. Ma i filosofi sono soltanto gente che ragiona, e tutti quelli che non sono pazzi possono ragionare.

        Ma un progetto cos’è? E’ l’immagine mentale di una cosa che non c’è ancora. Un architetto fa il progetto di una casa. Prima la immagina poi la disegna. Il  disegno si vede, si misura, può essere un centesimo o di più o di meno  di quello che sarà la casa vera. Il progetto che ha in mente l’architetto può dare origine a tanti disegni di diverse dimensioni, ma il progetto mentale non è misurabile come un disegno sulla carta.

        Inoltre il progetto mentale rivela la conoscenza che l’architetto ha del processo di costruzione, dalle fondamenta, al tetto, alla casa finita. Tutto questo rivela l’intelligenza che dispone per ordine le cause che faranno esistere la casa: prima le fondamenta, poi i muri, poi il tetto, poi le finiture. Il progetto è l’idea di una realtà che  non esiste, ma potrà esistere se sarà rispettato l’ordine delle cause previste da un’intelligenza. Inoltre nel progetto del seme non c’è solo la conoscenza degli elementi che daranno l’esistenza all’essere  futuro, ma anche dell’ambiente in cui potrà vivere: terra, acqua, aria, temperatura, pressione atmosferica, alimentazione, ecc.

        Un progetto non è nulla: è qualcosa. Ma qual è la sua natura? O è materiale o non è materiale. Se fosse materiale, si potrebbe in qualche modo accertare la sua esistenza con gli strumenti che abbiamo per studiare la materia. Col microscopio possiamo vedere le cellule e con mezzi adeguati scoprire gli atomi che costituiscono le cellule, e in più i dieci elementi che abbiamo scoperto negli atomi, ma il progetto insito in un seme non l’abbiamo ancora scoperto.  Siamo  portati ad ammettere che nell’universo vi sono entità materiali ed entità non materiali.

Questa opinione si chiama panpsichismo, cioè tutto-anima, nel senso che in ogni realtà vi è materia e intelligenza.  Questa intuizione del filosofo greco Eraclito (500 a.C.) ancora viva nel Rinascimento e condivisa da filosofi dell’ottocento porta al panteismo, concezione inaccettabile per tanti motivi.  Però sta a dimostrare quante generazioni di pensatori hanno scoperto nella natura tracce meravigliose d’intelligenza.  Ma resta la nostra domanda: ha potuto la materia dare a se stessa questa specie d’intelligenza? Assolutamente no: perché solo un’intelligenza reale può agire per acquistarla, cioè l’avrebbe prima di averla, il che è assurdo.

        Dunque un seme non può dare a se stesso l’intelligenza di un progetto. Si dirà che l’ha ricevuto dalla pianta madre. Ma la domanda si estende fino al primo seme o alla prima pianta.

        Sembra una conclusione ragionevole ammettere che un’intelligenza eterna abbia dotato tutti gli esseri non eterni di un’intelligenza adeguata alle necessità della loro esistenza e della sopravvivenza della specie.

        C’è oggi una grande battaglia culturale che riguarda l’origine dell’universo: una schiera di scienziati pensa che la vita e le sue leggi abbiano avuto origine dal cosmo per caso; un’altra schiera, alla quale apparteniamo noi cristiani, pensa che il progetto intelligente che ogni seme possiede sia un dono e una rivelazione dell’infinita intelligenza di Dio.

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