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emergenza educativa, si ma per gli adulti

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EMERGENZA  EDUCATIVA
sì, ma per gli adulti



        Alcuni delitti compiuti da minorenni, da ragazzi, hanno provocato un sussulto di attenzione nell’opinione pubblica. Si deve esaminare il fenomeno e prendere le decisioni per risolvere il problema.

        I tre minorenni che hanno ucciso e gettato nel pozzo una loro compagna, venivano da famiglie “normali”, cioè oneste, rispettate, civili. La terribile sorpresa delle famiglie e di tutti provoca la domanda: quali sono stati i loro modelli, da chi hanno preso quelle idee di morte? Se non dalle loro famiglie, da chi?

        Tutti i bambini nascono selvatici o selvaggi, nel senso che non sono ancora civilizzati, però sono innocenti. Hanno le funzioni vegetative come gli alberi, le funzioni sensitive come gli animali e, con una sfumatura meravigliosa, diventano ragionevoli. Imparano le parole e le collegano con gli oggetti corrispondenti e, per imitazione, imparano le regole dei comportamenti, cioè i valori o norme morali. I genitori devono essere retti per trasmettere la rettitudine. Però la realtà del nostro tempo è che il bambino è assediato da una moltitudine e diversità di modelli e di messaggi che possono disorientarlo. L’azione educativa della famiglia è messa a confronto e spesso paralizzata da modelli che esaltano la libertà, la forza , il successo, il denaro, il sesso, il tradimento senza limiti.

        I mass media, come stampa, radio, cine, TV, internet, per l’ambizione di rappresentare il mondo com’è, raccontano a tutti il bene e il male, senza impegnarsi a condannare il male e proporre il bene. Il loro vanto è l’informazione, il loro difetto è il rifiuto della formazione, fondato sulla presunzione fasulla che le masse siano in grado di ricavare valori positivi  dal diluvio di messaggi che le investe. Fanno sempre diagnosi e mai terapie.

        Le masse hanno bisogno di essere formate, più che informate. Dal momento che non si possono dare le informazioni di tutto ciò che capita nel mondo, - i giornali e il tempo hanno un limite – i mezzi d’informazione sono costretti a fare una scelta delle notizie da pubblicare.Ebbene questa scelta dev’essere fatta al fine di migliorare la vita umana, corpo e spirito. La vita è breve, eppure quanto tempo fanno perdere i mass media nel raccontare sciocchezze o brutture. I mass media devono convertirsi e riparare il danno enorme che hanno fatto.

        I mass media devono prendere coscienza dell’emergenza educativa, in parte da essi provocata, e impegnarsi a contribuire alla costruzione di una civiltà morale, proposta dai grandi spiriti comparsi in ogni secolo della nostra cultura. Basta dare un’occhiata alla storia della filosofia, della religione, della civiltà.

        Oggi gli “adulti” – i pali tutori – che educano i nostri ragazzi sono i mass media, più potenti della famiglia, della scuola, della Chiesa. Il problema è lì.

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