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la terribile contraddizione

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LA  TERRIBILE  CONTRADDIZIONE


Cosa dire di un codice che con una legge proibisce di rubare e con un’altra legge permette di rubare? E’ un codice che distrugge se stesso e non serve per regolare il comportamento di una società.

        Un codice di questo tipo è quello italiano e di tutti gli Stati che legalizzano l’aborto.  La Costituzione italiana, al N° 31 recita: “La Repubblica…protegge la maternità”. Ma in nota dice:” Vedi legge 22 marzo 1978 N° 194 - norme per  la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza.  In una sola riga la protezione e la distruzione della maternità. Orribile.

        Ora, soltanto una mente in cui non è accesa la luce della logica, può con una stessa legge proteggere e distruggere la maternità.

         La gravidanza è quel fatto meraviglioso che conserva la vita sulla terra e nessuno può spiegare né comprendere perché l’uccisione di un neonato sia grave delitto punibile e l’uccisione dello stesso essere prima della nascita sia lecita. E’ lo stesso essere che si trova in un luogo diverso: nel seno materno invece che nella culla.

        Chi ha proposto, votato, o si avvale di questa legge, non ha capito che l’essere che vive nel seno materno non è una parte della madre: è nella madre, ma non è della madre, né del padre che ha dato il suo contributo. Il potere di generare è come una moneta che l’essere umano può spendere o non spendere; ma quando un uomo e una donna decidono di spendere questo denaro,  acquistano una vita che è di un altro; il concepito è il solo padrone di se stesso. Dare la vita ad un essere e poi ucciderlo è un delitto esecrando.

        Gli abortisti hanno cercato mille cavilli per giustificare l’aborto, discutendo se l’essere nel seno materno sia persona o no, e quando comincia a diventare persona. Se hanno intelligenza e onestà intellettuale devono prendere atto che la loro opinione è demolita dalla legge N° 42 che tratta del diritto di ereditare e recita:” Sono capaci di succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo dell’apertura della successione. Salvo prova contraria, si presume concepito al tempo dell’apertura della successione chi è nato entro i trecento giorni dalla morte della persona della cui successione si tratta”. Ora chi eredita qualcosa è una persona, non un tumore, un fegato, un polmone, è una persona innocente che non può essere condannata alla morte. Si dirà che in molti Stati è ritenuto lecito e legale l’aborto, e chi non si allinea a questo infame costume è ritenuto conservatore nel senso di arretrato. Ma il male moltiplicato non diventa bene e la verità non dipende da una maggioranza o da una minoranza. Ci fu un tempo in cui tutti credevano che la terra stesse ferma rispetto al sole, ma sbagliavano tutti, perché ora sappiano che è vero il contrario.

        Dunque nessuno può negare che nella legislazione italiana vi sia questa enorme e infame contraddizione: proteggere la vita e distruggere la vita.

        L’Italia, da molti spiriti eletti, è stata pensata, voluta, unificata e immaginata come un treno carico di uomini in cammino verso il progresso. Oggi, su questo treno vi sono tanti uomini vivi, ma anche tanti vagoni pieni di morti. E’ una realtà che non si può negare, non si può accettare, si deve mutare.  Sulle nostre bandiere non si vedono, ma ci sono i volti degli innocenti di cui si è fatto strage.

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