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la legge beffata, allegramente

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LA  LEGGE  BEFFATA
allegramente


Gioco d’azzardo (vocabolario Zingarelli)  è quello in cui la vincita dipende dalla sorte anziché dalla bravura del giocatore e perciò vietato dalla legge nei luoghi pubblici o aperti al pubblico e in circoli privati.

        Il divieto viene dall’art. 118 del codice penale, che parla anche di prigione. Ciò premesso per osservare la legge si dovrebbe mettere in prigione l’intero Parlamento, che permette la violazione della legge, e tutti gli Italiani che rincorrono il superenalotto con la bava alla bocca.

        Superenalotto, Regina di cuori, con allegro corteo di una decina di altre scommesse, come damigelle amiche-rivali.  In data 18 ottobre  u.s. il superenalotto faceva ballare la cifra di circa 170 milioni di euro, bramati da milioni di Italiani, Svizzeri, Francesi e Tedeschi.  La lotteria più ricca del mondo. E se vince uno straniero, alle beffe si unisce il danno, perché i risparmi degl’Italiani finiscono all’estero.

        Per questo fatto l’Italia deve vantarsi o vergognarsi?  Lo slogan che accompagna questo pallone che si gonfia è: “La vincita che cambia la vita”.

        Vediamo un po’. Se vince un ricco, per lui non cambia nulla: sa come investire i soldi e dorme tranquillo. Se vince un povero, la vita cambia davvero, ma in peggio.

Comincia a non dormire per un po’, poi deve cercare esperti di fiducia per gestire la somma, e rischia di essere colpito da vertigini per lasciare il lavoro, cambiare la casa e magari anche la moglie.

        Queste grandi lotterie sono tra i massimi delitti antistorici. Da sempre (patrizi e plebei), il grande problema della società è una migliore distribuzione della ricchezza. I ricchi dovrebbero essere meno ricchi e i poveri meno poveri. Le grandi lotterie realizzano il contrario: raccolgono i soldini da tanti poveri poi li rovesciano in testa ad uno solo.

        Ormai è chiaro che per molti il  gioco d’azzardo, nel quale cadono anche i giovanissimi, è una droga, una dipendenza simile a quella del fumo, dell’alcol, della  droga e molti si rovinano tentando la sorte.

        Un primo rimedio consiste nel fissare un limite alla cifra massima: cioè una somma che possa migliorare, ma non cambiare la vita. Il secondo rimedio, quello radicale è di educare i giovani a guadagnarsi il pane e risparmiare .

         A questo punto o si cambia la legge o si fa osservare. Per il momento l’Italia deve solo vergognarsi.

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