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il meccanismo dello scandalo

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IL  MECCANISMO  DELLO  SCANDALO



E’ tempo di scandali. Riflettiamo sul meccanismo di questo fatto, senza alcuna intenzione di essere pro o contro le persone a cui sono attribuiti i noti scandali.
        Se uno bestemmia da solo in casa sua, non scandalizza nessuno. In presenza di tre persone, scandalizza quelle tre, che potranno riferirlo ad altre, ma e ci vorrebbe molto tempo perché lo sappia tutta la città.
        Fino al 1989 il segreto istruttorio vietava la divulgazione di notizie relative alle indagini giudiziarie. Dopo tale data è stato approvato il segreto investigativo che dà un potere enorme al Pubblico Ministero, che può anche, a sua discrezione, usare a fini politici le inchieste e autorizzarne la divulgazione.
        Ciò che avviene oggi in Italia, e per riflesso in Europa, è permesso dalla legge vigente, ma, alla prova dei fatti, si può ritenere dannosa una legge che ha turbato e diviso l’Italia in due schieramenti opposti: l’indignazione per le notizie dello scandalo e l’indignazione per la  diffusione di notizie ritenute scandalose, prima di un processo e di una sentenza. E’ vero che le notizie di scandalo sono state scoperte con intercettazioni telefoniche, ma occorre ricordare l’art. 15 della Costituzione che dice: “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”. Però, come si è detto, l’autorità giudiziaria può violare tale segreto.

        Chi ha voluto tale legge non ha tenuto conto abbastanza della potenza enorme della stampa e della televisione, sovente vittime di quel vizio insieme infantile e perverso di arrivare prima di altri a diffondere notizie e gonfiare insinuazioni, indifferenti e incoscienti circa le conseguenze di turbamenti che creano scontri politici, rallentano l’azione di Governo e ne intaccano il prestigio all’estero. Inoltre i giornali che, in genere, sono prontissimi nel divulgare probabili o presunti scandali, raramente sentono il dovere di informare che le persone indagate sono risultate innocenti. Anche perché molti processi hanno una durata estenuante, e l’imputato viene assolto dopo la sua morte.

        Per concludere, meglio tornare alla legge del segreto istruttorio, eccetto che per le indagini contro la mafia, e ogni volta che il segreto istruttorio viene divulgato, sia ope legis annullato e tutto sia ripreso da capo. Divulgare notizie di scandali, prima dei processi e delle sentenze è un grave errore in psicologia e in sociologia e non serve a nessuno.

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