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TRADIRE  IL  VOCABOLARIO


            Come siano nate le lingue nessuno lo sa. Però in un certo momento – si fa per dire – gli uomini si sono messi d’accordo nella scelta di una parola per indicare una cosa. Le parole sono le immagini delle cose e tale corrispondenza è così necessaria che è il fondamento della società. Se in una società tutti usassero le stesse parole per indicare cose diverse, sarebbe il caos. Se uno con la parola “cibo” volesse indicare “veleno”, se con la parola  “vivo” volesse indicare “morto”, sarebbe impossibile la convivenza.

         Eppure, da sempre, vi sono persone che per interesse, per ambizione, per vanità, usano certe parole con significato diverso dalla loro natura, e le persone che ascoltano queste parole, ma non conoscono la distorsione del loro significato, restano ingannate e danneggiate.  Le società esistono perché la maggior parte delle persone dà alle parole il significato universalmente riconosciuto e ormai fissato nei vocabolari  di ogni lingua.


         I mentitori sfruttano questa piattaforma di verità, come i ladri vanno a rubare l’uva che altri hanno coltivato. Oggi i tradimenti del vocabolario sono molti, ma le persone di cultura li scoprono facilmente. Il pericolo è per le masse  che in genere non hanno grande cultura e possono essere spinte da una parte o dall’altra, con gravi conseguenze sociali.

       

         
Fermiamoci solo ad esaminare il tradimento del significato di due parole: una è “democrazia” e l’altra è “famiglia”.  Partendo dalla facile presunzione che la parola “democrazia” significa “libertà nella giustizia”, la Germania dell’Est, quando era sotto il dominio sovietico, aveva preso il nome di “Repubblica Democratica Tedesca”. Ormai è chiaro per tutti che quella parola “Democratica”, sotto il tallone sovietico, certamente non democratico, fu il più arrogante e stupido insulto alla parola che da duemila anni esclude un dittatore dal potere. Con la lana dell’agnello volevano coprire il lupo feroce del Comunismo.

         Altra parola oggi aggredita dai tradimenti è “famiglia”. La parola significa “unione stabile e feconda di un uomo con una donna” e non altro. Oggi in Europa soffia un vento presuntuoso e incolto che con la parola “famiglia” vuole indicare cose diverse: le unioni omosessuali tra uomini o donne, le madri singole con marito ignoto, e altre acrobazie sessuali contro natura, che non si possono assolutamente indicare col nome “famiglia”. Si devono indicare con un nome diverso e più appropriato come: patto, intesa, accordo, sodalizio, società, vincolo, compromesso, ma non “famiglia”.

         E’ sempre lo stesso artificio: coprire con la pelle del mite agnello, istituzioni  paragonabili a lupi feroci, distruttivi della società perché ciecamente contrari alle sacre leggi di natura.

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