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L’UNICA  RIFORMA     


Sul cielo d’Italia rimbomba da tempo una parola: RIFORMA. Se diamo un’occhiata alla storia notiamo che la storia stessa è una serie continua di riforme.  Fermando l’attenzione sull’Italia vediamo che sono necessarie diverse riforme; la riforma della Giustizia, carrozzone arrugginito che con le sue lentezze estenua o lascia morire i contendenti. La riforma del Parlamento, che dimezzando il numero dei parlamentari farebbe un grande risparmio. La riforma delle carceri, vero inferno in terra.  Riforma della scuola, dello sport e altro ancora.

        Le riforme si fanno con le leggi, le leggi le fa il Parlamento, il Parlamento è il luogo degli scontri più che degli accordi, e le leggi non accontentano mai tutti. E’ difficile fare buone leggi, ma è ancora più difficile farle osservare. L’obbedienza alle leggi dipende dalla cultura e dalla moralità di un popolo. Ma chi è responsabile della moralità di un popolo?  Lo Stato, con la scuola e con tutti i mezzi di comunicazione.  La scuola è splendida scoperta della moralità quando l’insegnante è modello di alta moralità. Ma lo Stato, con la strapotenza di radio e televisione, lascia libertà di divertimento, di evasione, di messaggi incontrollati, in nome di quella libertà che ignora ogni limite morale, con l’argomento (falso) che tutti sono in grado di giudicare cos’è positivo o negativo negli avvenimenti del mondo.

        La prova che il popolo italiano, in buona parte, non ha una buona educazione morale è il fatto dell’evasione fiscale. Basterebbe che tutti pagassero le imposte per risolvere tutti i problemi dell’Italia. Da Roma si può comunicare in tutto il mondo, ma non c’è il potere di influire sulla moralità dei cittadini. Dopo i miliardi di parole per fare le riforme delle leggi, è necessario che ogni cittadino faccia nel suo intimo la riforma della sua moralità, pensando che ognuno ha il diritto di vivere, di lasciar vivere gli altri, e di aiutare chi è meno fortunato.

        Ma in Italia,  chi parla di riforma morale, di quella regola interiore più importante del denaro, del potere, del piacere?  Nella chiese, nelle parrocchie, nelle case religiose dove s’insegna il mea culpa, come volontà di correzione, di limite, di buona volontà.  La riforma che, unica, dà valore a tutte le riforme è quella morale, nell’intimo della coscienza di ogni uomo.

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