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il maestro ideale

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IL  MAESTRO  IDEALE
è sempre possibile  (prima parte)


      
 Il “maestro ideale” è il titolo di un  discorso che nessuno dovrebbe fare,  senza aver letto l’opera di Quintiliano, nato 40 anni dopo Cristo, scrittore spagnolo che tratta dell’educazione dell’oratore. E’ una serie di saggi consigli per l’educazione morale e intellettuale di ogni uomo.

        Dopo duemila anni, il problema dell’educazione è più vivo che mai, assolutamente necessario nonostante tutte le difficoltà. Necessario e possibile anche oggi, se si parte proprio dal consiglio di Quintiliano: “Prima di tutto il maestro deve sentirsi come un padre nei confronti con i suoi discepoli” . Quindi amore e responsabilità.

        Quarant’anni d’insegnamento nelle scuole italiane statali e private, mi hanno offerto la possibilità di conoscere tanti colleghi, i loro metodi, il loro impegno, i risultati del loro lavoro. Parlo del clima che c’era nel mondo della scuola nella seconda metà del secolo scorso, almeno in Piemonte.

        Ricordo tanti bravi colleghi e mi pare che, mettendo insieme le doti migliori degli uni e degli altri, si possa delineare il profilo di un maestro ideale. In  questa testimonianza vengono ricordati fatti realmente accaduti, suggeriti dalla passione, dalle intuizioni, dal coraggio di diversi insegnanti.  Tutto suggerito da quell’amore-responsabilità di cui ha scritto Quintiliano.

        Maestro ideale può essere l’insegnante di qualsiasi materia; ma il mio racconto si riferisce in prevalenza all’insegnante di Lettere nella Scuola media.

        Questo insegnante idealizzato, prima di tutto, deve avere una buona cultura di base, usare il  disegno, i sussidi audiovisivi e suonare uno strumento, meglio il pianoforte, anche solo da dilettante .

        Nelle prime esperienze l’incontro con una classe è un fatto importante, nuovo, a volte difficile, che impegna tutte le i risorse di una persona, per iniziare un rapporto buono e utile.   Vediamo questo maestro o maestra nel primo giorno di scuola. Arriva in aula prima degli allievi. Questi entrano uno dopo l’altro e vanno nei banchi come tanti vagoncini nella loro rotaia. Questo metodo è valido per tutto l’anno. Se l’insegnante non è puntuale, i ragazzi hanno tempo per fare i topi che ballano e poi si deve perdere un po’di tempo per ottenere quel clima di calma e d’ attenzione per iniziare lo studio.


        Il maestro ideale, nel primo giorno di scuola, pensa che le famiglie hanno messo nelle sue mani ciò che hanno di più prezioso e attendono da lui l’aiuto per educare quel figlio tanto desiderato, tanto amato e tanto fragile davanti ai problemi della vita.   Li saluta, uno per uno chiamandoli per nome, s’interessa brevemente delle loro famiglie, presenta il programma di studio come un lavoro serio, ma non troppo difficile, come una meta raggiungibile per merito di tutti.

Conclude inviando il suo saluto ad ogni famiglia. (continua)

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