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RAGAZZI  IN  GAMBA


Vengono da bambini in gamba. Ma non sempre. Il neonato rivela il suo temperamento naturale; poi la progressiva scoperta del mondo che lo circonda è l’inizio della sua educazione. Il sorriso viene prima delle parole nel contatto con la mamma e il papà, poi i primi  suoni che per imitazione diventano parole, poi quel quotidiano meraviglioso progresso che sorprende e delizia i genitori.
        Gli esperti dicono che la varietà e la ricchezza degli stimoli che riguardano la prima infanzia, favoriscono la varietà degli interessi che si manifesteranno nella fanciullezza e nell’adolescenza.
        Ciò premesso è bene quello che normalmente fanno un papà e una mamma, attenti ad ogni atto del piccolo e lo interessano con stimoli di ogni genere. Utili i contatti con giocattoli, con fiori, cani e gatti, con sole, pioggia, vento,  cibi vari e libri illustrati.  Appena possibile è bene offrire giocattoli componibili che richiedono una piccola logica e la scoperta della legge di gravità. Il genio e la vocazione dei genitori farà il resto.
        I bambini, ormai cresciuti, possono prendere dai genitori mestieri e passioni: l’amore per la montagna o il mare, lo sport, la bicicletta, il turismo e altro.  Tutti i ragazzi e le ragazze, in casa o nella scuola, dovrebbero avere la possibilità di “assaggiare” diverse attività per scegliere quella per la quale sono particolarmente dotati. Per tutti è necessaria la buona cultura scolastica, con l’uso dei moderni mezzi di comunicazione e la conoscenza delle lingue. Ma oltre a ciò, per ragazzi e ragazze è bene procurare esperienze di cura per la casa, prove di cucina, di sartoria, nozioni di alimentazione, medicina, pronto soccorso, contatti col mondo della musica, del teatro, della pittura, dello sport.

        E’ bene offrire ai ragazzi l’esperienza di lavorare il legno, il ferro, usare seghe e trapani, conoscere con ogni precauzione l’elettricità, usare il cemento, le colle, le vernici, osservare le meraviglie dei fiori, dell’orto, del frutteto, osservare i talenti dei cani e dei gatti, provare la pittura, la scultura, provare strumenti musicali, violino, pianoforte, tromba, batteria o altro.

       
 Tanti giovani hanno trovato così la loro strada, il mestiere più adatto che dà più soddisfazioni e meno fatica, proprio “assaggiando” vari tipi di attività.


        Personalmente ho fatto assaggiare la musica a dieci ragazzi e tre di loro sono diventati bravi organisti.  Ad altri ho iniettato il bacillo della fotografia e due di loro hanno scelto quella professione con ottimi risultati. Un ragazzino ha cominciato a fare uccellini di creta con della terra trovata nel suo campo. Incoraggiato da tutti è diventato abilissimo artigiano che in piccole statue ha ritratto i personaggi tipici dei campi e del paese, e sue opere sono conservate in un museo di Roma.


        Sarebbe un vero peccato se una persona, al termine della vita, dovesse confessare: io dovevo fare il pittore, invece ho finito per fare l’allevatore di polli. I ragazzi in gamba devono assaggiare tante forme di attività per scegliere la più adatta al loro talento.

        

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