Statistiche Pane al pane - Pane al pane

onorevoli maleducati - Pane al pane

titolo sito
Vai ai contenuti

onorevoli maleducati

articoli

ONOREVOLI  MALEDUCATI



E’ come dire:  “paradiso infernal, celeste inferno”.  Si tratta di due aggettivi che non possono riferirsi ad una sola persona: se è onorevole, cioè degno di onore, non può essere maleducato; se è maleducato, non è degno di onore: o l’uno o l’altro.

        La politica italiana è inquinata dalla maleducazione.  Tutti possono ricordare la bestemmia di un cero Bossi che un giorno disse che la

63 bandiera italiana si poteva gettare nel luogo più immondo che c’è in ogni casa.  Molto più recente è l’uscita di quel tipo, che non possiamo definire signore né onorevole, il quale ha paragonato la signora Kienge, Ministro del Governo, ad una scimmia.  Quelle parole abbassano il livello della politica, perché, se non sono punite, si finisce di accettare il principio che un maleducato può benissimo fare politica.


        Ma un maleducato che cultura ha?  Se è rozzo, selvatico e selvaggio quale sentimento avrà per i bisogni del prossimo che dovrà servire, facendo leggi sagge e umane?

        Ma oltre a quelli che parlano da maleducati, ve ne sono molti altri che si comportano da maleducati, pensando di fare leggi e privilegi per se stessi, insensibili ai problemi, alle sofferenze e alla volontà del popolo.  Molti pensano che nella schiera dei maleducati si debbono includere tutti i deputati che hanno votato la legge che autorizza il rimborso delle spese fatte per le elezioni mentre un referendum aveva negato il finanziamento pubblico dei partiti.  I deputati di cui sopra hanno cambiato la parola “finanziamento” con la parola “rimborso” e si sono presi i soldoni, in barba agli Italiani, ritenuti stupidi e imbelli.

        Non è fuori luogo pensare che i membri del nostro Parlamento rappresentino la moralità media degli italiani.  Se per ipotesi potessimo, nelle prossime elezioni, mandare a casa, senza pensioni pazzesche, tutti gli attuali Deputati, e potessimo mandare in Parlamento tutti elementi nuovi, non può darsi che questi abbiano la moralità media dei precedenti?

        Dunque il problema non è “cambiare”, ma “migliorare”. In che cosa?  Nella moralità media, che dev’essere più alta, più sensibile, meno avida di denaro e di privilegi, più educata, più educatrice dei giovani con l’esempio, con una 500 al posto di una mercedes, andare in Parlamento tutti i giorni comne si va in fabbrica, espellere dal Parlamento i pianisti che votano al posto dei colleghi assenti, mandarli a casa con la pensione di un insegnante.

        Non basta cambiare, è necessario migliorare moralmente

Torna ai contenuti