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la voglia di non votare

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LA VOGLIA  DI  NON  VOTARE
 
 
         E’comprensibile.  Le vicende politiche dell’Italia sono così complicate, che è difficile capire chi ha torto e chi ha ragione. La bufera, la tormenta, l’uragano delle notizie, spesso interessate o contradditorie, non servono neppure ad orientare i politici e i politicanti.
 
         Poi c’è il fatto scoraggiante che, quando gli illustri onorevoli ben pagati non sanno risolvere qualche problema, compare il referendum che chiede ai cittadini, anche non esperti, di risolvere i problemi non risolti dagli esperti.  Però, quando un referendum dà una risposta precisa a grande maggioranza, può avvenire ciò che è già avvenuto, che il Parlamento non ne tiene conto.
 
         Esempio indimenticabile, causa di delusione, indignazione e irritazione, il referendum che chiedeva il divieto del finanziamento dei partiti da parte dello Stato, ignorato dal Parlamento. Non solo, ma gli onorevoli hanno pensato di togliere valore al referendum cambiando la parola FINANZIAMENTO con le parole RIMBORSO SPESE  che è la stessa cosa. E si sono divise grandi somme sottraendole ai pensionati e alle famiglie povere.
 
         Gli Italiani, trattati da bambini deficienti, non dimenticano e varie statistiche di sondaggi riferiscono che circa un terzo dei cittadini non sa chi votare o non vuole più votare.  A questo punto uno Stato che vuol essere democratico perde i pezzi.
 
         Tutti i cittadini devono interessarsi della politica perché essa decide del bene e del male di tutti. Occorre farsi un’idea del maggior bene o del minor male e votare.  Nel tempo in cui l’Islam fa grandi progressi in Europa, col fine di fare leggi in armonia col suo libro sacro, il Corano, i popoli europei , se non vogliono diventare loro schiavi, devono difendere i valori della loro civiltà, ereditali dai Romani e passati in gran parte nei valori della civiltà cristiana.
 
         Dunque, chi pensa di difendere i valori romano-cristiani, può orientarsi seguendo le direttive cristiano-cattoliche, apprese dalla stampa del settore.
 
         Se tutti gli Italiani vanno a votare è più facile avere maggioranze più forti, per formare Governi più stabili.  L’instabilità di Governo è stata la malattia perniciosa dell’Italia per mezzo secolo, e può essere guarita solo da votazioni intelligenti di tutti gli Italiani.
 
         Se non si possono mandare al Governo soltanto persone che abbiano fatto e osservato il voto di povertà, cerchiamo di mandare persone che non siano schiave del diabolico denaro.
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