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UNO  DI  NOI
 
         Il 12 maggio scorso a Roma è stata organizzata la terza MARCIA PER LA VITA, che, partendo dal Colosseo si è conclusa in Piazza S. Petro.
 
         Uno dei misteri del nostro tempo è il fatto che, mentre la scienza e la tecnica ogni giorno scoprono metodi meravigliosi per conservare la vita, nello stesso tempo si diffondono leggi che autorizzano l’aborto, cioè il permesso di uccidere un essere del genere umano reo di nessuna colpa, innocente.
 
         Chi uccide un neonato è punito gravemente, mentre chi uccide un bambino nel seno materno non è punito. Però è lo stesso essere umano che si trova semplicemente in due luoghi diversi.
 
         Queste leggi nuove fissano un limite di tempo entro il quale l’aborto è lecito, ma un muto dopo diventa illecito.  Per difendere queste leggi, dei pensatori da quattro soldi hanno detto delle sciocchezze quali “Il feto fa parte del genere umano quando i suoi organi sono evidenti” non riuscendo a capire che prima di essere evidenti sono programmati per essere tali e hanno lo stesso valore dignità e diritto di essere evidenti.  La moralità di un atto non dipende dai centimetri o dai metri della realtà vivente,  ma dal suo valore.
 
E’ come se fosse lecito uccidere un neonato perché è piccolo e proibito di uccidere un atleta perché è  alto due metri. Per questo è contradditoria la legge che permette l’aborto.
 
         Nell’ovulo femminile fecondato c’è subito il programma di un essere umano completo, col suo cervello, gli occhi, i visceri, i capelli e se si elimina questo essere si elimina uno di noi.
 
         I difensori dell’aborto citano anche gli argomenti del pastore  protestante Malthus che ha visto nell’aumento della popolazione in pericolo per l’impoverimento degli Stati e la scarsità degli elementi. Ma ora la diffusione dell’aborto sta mettendo in grave crisi tanti Stati, perché hanno tanti vecchi e pochi giovani, che avranno gravi difficoltà nel mantenere se stessi e tanti anziani.   La società si mantiene in equilibrio se rispetta le legge di natura, secondo la quale i morti dovrebbero essere sostituiti dai nati. Ma ora vi sono piu morti che nati.
 
         Riguardo ai problemi dell’alimentazione, alcuni dicono che se fossero coltivati a grano e riso tutti i terreni coltivati a foraggio per gli animali, vi sarebbe abbondanza di cibo per tutti. Pare anche che l’alimentazione vegetariana sia più adatta all’uomo e completa. Il regno d’Israele insegna che il deserto, se irrigato produce frutta e verdura ottima.  
 
         Riguardo all’aborto, occorre mettere in conto anche il duraturo senso di colpa che invade la coscienza della madre. Il nostro Papa, quand’era cardinale scrisse: “Una donna incinta, dentro la pancia, non ha uno spazzolino da denti, né un tumore”.
 
         Non si devono generare i figli e poi ucciderli: piuttosto non di devono generare. L’aborto viola la legge che da migliaia di anni ha permesso a tutti noi di venire al mondo.
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